La normativa considera un'attività che possa esporre un lavoratore al rischio di caduta da un'altezza sopra i 2 metri come svolta appunto “in quota”.

Già da questa definizione si intuisce la vastità della popolazione lavorativa coinvolta abitualmente o solo per brevi periodi. Fondamentale quindi, al fine di evitare infortuni di grave entità, la figura del medico competente che ha il compito di individuare soggetti ipersuscettibili come ad esempio portatori di patologie cardiovascolari, epilessia, patologie vestibolari causa di vertigini e altre ancora. Questo ruolo viene svolto attraverso una anamnesi mirata e accertamenti specialistici di primo livello come l’elettrocardiogramma o di secondo livello valutati caso per caso cui sottoporre i lavoratori in visita preventiva e periodica.